22/06/2006, 00.00
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Pechino, l\'inquinamento \"nasce dalle stoppie bruciate dai contadini"

Secondo un comunicato emesso ieri dall'Ufficio per la protezione ambientale della capitale, la qualità dell'aria, la peggiore degli ultimi sei anni, è danneggiata dal fumo prodotto nelle campagne. Sempre più disperata la corsa al "cielo pulito" richiesto dal Comitato Olimpico.

Pechino (AsiaNews/Scmp) – I contadini dell'Hebei che in questo periodo dell'anno bruciano grandi quantità di stoppie "sono la vera causa  dell'inquinamento che si è registrato a Pechino negli ultimi giorni, il livello peggiore in sei anni". Lo ha annunciato ieri l'Ufficio per la protezione ambientale della capitale che, grazie a delle foto satellitari, ha potuto mostrare le immagini delle coltri di fumo provocate dai roghi in aperta campagna.

In un comunicato emesso dall'Ufficio si legge che "la qualità dell'aria che stiamo monitorando è peggiorata a causa delle particelle che non possono essere aspirate dall'uomo e che sono emesse dai roghi delle stoppie". Queste ultime sono la parte della spiga che rimane vuota dopo la mietitura: vengono bruciate dai contadini di tutto il mondo sui campi, dato che in questo modo la terra può concimarsi da sola in maniera naturale.

"Abbiamo denunciato il caso all'Amministrazione nazionale per la protezione ambientale – ha spiegato un portavoce dell'Ufficio – che insieme alla sua controparte dell'Hebei controlla questo procedimento, proibito da oggi a causa del potenziale inquinamento".

Pechino combatte in tutti i modi l'inquinamento della sua aria per raggiungere il numero minimo di giorni "a cielo sereno" richiesti dal Comitato Olimpico internazionale per permettere lo svolgimento dei Giochi nella capitale. Le polveri degli innumerevoli cantieri aperti, gli scarichi delle auto vetture e le tempeste di sabbia che provengono dal nord rendono il compito sempre più difficile.

Secondo un comunicato della Xinhua, pubblicato lo scorso 30 maggio, nel corso di tutto il mese di aprile vi sono stati solo 11 giorni di cielo pulito: il peggior risultato degli ultimi cinque anni. Nei primi quattro mesi dell'anno si sono avuti solo 51 giorni di cielo pulito e per arrivare all'obiettivo previsto – 239 giorni di aria dalla "qualità accettabile" in un anno – la capitale ha bisogno di avere cielo pulito per almeno 22 giorni al mese per i prossimi sette.

Nei mesi scorsi, l'inquinamento della capitale era tale da dover far chiudere gli aeroporti e accendere i lampioni della città per il buio fitto causato dalle polveri diffuse nell'atmosfera.

  

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